“Gli tirarono una sedia in testa”

Giu 4, 2018Rassegna stampa

Gazzettino – Edizione di Belluno del 13.02.2014

Tutti contro i “terroni”. È stata la cameriera, con la sua testimonianza, a permettere di chiarire la dinamica della rissa scoppiata il 6 luglio 2011 in una pizzeria di Agordo, da Silvio.
La ragazza è stata sentita in aula ieri dal Giudice Domenico Riposati. In pratica quel giorno nel locale c’erano tre operai di Cellino San Marco in provincia di Brindisi. Un apprezzamento alla cameriera e nella pizzeria scopia il finimondo. “Terrone parla in italiano”.
Un gruppo di agordini li accerchia. Ad uno degli operai, Marco Zilli, viene tirata una sedia in testa. Riporterà lesioni per 70 giorni. Nello scontro volano pugni, schiaffi, calci. Scene da saloon. Qualcuno chiama i Carabinieri.
Gli agordini escono velocemente dal locale mentre i tre operai rimangono nel locale in attesa della forza pubblica e dell’ambulanza.
La cameriera parla di un gruppo di una decina di persone, riferendosi agli agordini, ma i carabinieri ne identificheranno soltanto cinque. Alla sbarra si trovano i brindisini Daniele Rizzo, 39 anni difeso dall’Avv. Morena Astore, Marco Zilli, 49 anni e il figlio Cristian Zilli, 26enne, con l’Avv. Genny Fioraso dello Studio Azzalini. Il gruppo contrapposto, quello degli agordini, era costituito da Fabrizio De Toffol, 47 anni con il figlio Erik, 26 anni, Claudio Farenzena, 39 anni, Paolo Dorigo, 48 anni e Marco Benvegnù tutti difesi dall’Avv. Stefano Bettiol.
Gli altri due operai meridionali avevano riportato contusioni guaribili in tre giorni. Anche fra gli agordini uno ha presentato un certificato medico. Dopo aver sentito in testi del pubblico ministero l’udienza è stata rinviata al prossimo 12 novembre, quando verranno ascoltati i testimoni della difesa.