Riforma del Codice Penale: approvata la nuova disciplina dei reati contro gli animali
Tutela penale degli animali: un passo avanti nel diritto.
Il legislatore ha finalmente riconosciuto agli animali uno status giuridico autonomo,
segnando un importante cambiamento culturale e normativo. Il nostro Studio analizza le
novità introdotte con l’approvazione definitiva del DDL 1308: un aggiornamento essenziale
per chi opera nel settore legale, per le imprese agricole e per tutti i soggetti che
interagiscono, a vario titolo, con il mondo animale.
Dall’antropocentrismo al riconoscimento dell’animale come soggetto di diritto
La riforma modifica radicalmente l’approccio normativo: non sarà più tutelato
esclusivamente il “sentimento dell’uomo” verso gli animali, ma l’animale in quanto essere
senziente. Viene quindi riconosciuto all’animale uno status giuridico autonomo, quale
destinatario diretto della tutela penale, pur mantenendo la protezione del sentimento
umano.
Rafforzamento delle tutele e coordinamento tra le forze di polizia
Il nuovo assetto normativo punta a rafforzare le misure di prevenzione e contrasto dei reati
contro gli animali, anche attraverso un miglior coordinamento tra le Forze di Polizia, il
Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Interno.
Le principali novità introdotte
1. Aumento delle pene per l’uccisione e il maltrattamento di animali
– Art. 544-bis c.p. – Uccisione di animali: reclusione da sei mesi a tre anni e multa da 5.000 a
30.000 euro. In caso di sevizie, pena aggravata fino a quattro anni e 60.000 euro di multa.
– Art. 544-ter c.p. – Maltrattamento di animali: reclusione da sei mesi a due anni, multa
invariata da 5.000 a 30.000 euro.
2. Uccisione o danneggiamento di animali altrui
Reclusione da uno a quattro anni per chi, senza necessità, uccida o renda inservibili tre o più
animali appartenenti a greggi o mandrie (art. 638 c.p.).
3. Abbandono di animali
Innalzamento dell’ammenda minima a 5.000 euro (massimo 10.000 euro) ai sensi dell’art.
727 c.p.
4. Spettacoli, combattimenti e scommesse
– Art. 544-quater c.p.: multa da 15.000 a 30.000 euro per organizzazione di spettacoli con
sevizie.
– Art. 544-quinquies c.p.: reclusione da due a quattro anni per chi promuove combattimenti
tra animali, con estensione della pena a tutti i partecipanti.
– Nuove fattispecie autonome per addestramento e scommesse, punite con reclusione da tre
mesi a due anni e multa da 5.000 a 30.000 euro.
5. Aggravanti e misure antimafia
Aggravanti per l’uso di minori, armi o diffusione di immagini. Previste misure di
prevenzione patrimoniali per i soggetti recidivi, come da Codice Antimafia.
6. Sequestro e affidamento degli animali
Introdotto l’art. 260-bis c.p.p. per l’affidamento a enti o persone autorizzate. È vietata la
vendita o abbattimento fino alla sentenza definitiva, anche senza sequestro.
7. Responsabilità amministrativa degli enti
Gli enti coinvolti nei reati rispondono ai sensi del D.lgs. 231/2001 con sanzioni pecuniarie e
interdittive.
8. Animali da compagnia: traffici, catena e identificazione
Vietato tenere animali legati con catene, salvo certificazioni veterinarie. Sanzioni da 500 a
5.000 euro. Rafforzati i controlli su identificazione e registrazione.
9. Fauna selvatica e habitat naturali
Inasprita la pena per la cattura o detenzione di animali protetti (art. 727-bis c.p.) e per la
distruzione di habitat protetti (art. 733-bis c.p.).
10. Divieto di commercio di pellicce di gatti
Esplicito divieto di utilizzo commerciale di pellicce o pelli della specie Felis catus.
Per ulteriori approfondimenti o consulenze legali personalizzate, lo Studio Legale Bettiol è a
disposizione.