“Vola” in dito in macelleria, assolto il titolare dell’A&O

“Vola” in dito in macelleria, assolto il titolare dell’A&O

Gazzettino. – Edizione di Belluno del 23.11.2010.

Belluno – Il titolare del supermercato A&O di Cavarzano è infatti stato assolto dall’accusa di lesioni colpose nei confronti di Klodia Mhemet, il dipendente albanese che lavorando nel reparto macelleria, nel dicembre 2008, si era tagliato la falange di un dito della mano sinistra. Per David era scattata l’accusa di lesioni colpose.

Il Processo si era aperto nel maggio 2009: in aula erano emerse versioni inconciliabili, tanto da indurre il giudice ad assegnare, su richiesta della difesa dell’imputato (Stefano Bettiol), una perizia che stabilisse gli aspetti tecnici dell’incidente.

Ora, con l’assoluzione, parte la rivalsa della difesa. A “pensar male” infatti dietro al comportamento del lavoratore potrebbe esserci stato il calcolo del risarcimento.

Lesioni, macellaio assolto

Lesioni, macellaio assolto

Corriere delle Alpi – Edizione di Belluno del 23.11.2010.

Belluno. Qualcosa non quadrava nel racconto del dipendente e sulla dinamica al punto che, conclusa l’istruttoria e su istanza della difesa (David è assistito dall’Avv. Stefano Bettiol), il giudice Elisabetta Scolozzi ha disposto una perizia d’ufficio.

Il consulente Gildo Tommasini ieri è stato chiaro: la mano nel tritacarne non poteva finirci.

L’avvocato Bettiol ha ribadito le conclusioni della perizia, conclusioni che ha fatto proprie anche il giudice, assolvendo l’imputato.
E Bettiol annuncia un esposto: per simulazione di reato, falsa testimonianza e calunnia.

Infilzato dalla scopa, un mese allo studente

Infilzato dalla scopa, un mese allo studente

Corriere Veneto – Edizione di Belluno del 10.01.2007.

Belluno. Derubricato da doloso a colposo, riconoscendone l’accidentalità, per il reato di lesioni personali aggravate di cui era stato chiamato a rispondere J.F.V., il giovane equadoregno, oggi ventiquattrenne, protagonista di un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

I fatti erano accaduti all’interno del Centro di formazione professionale “Stella Maris” di Feltre: un più giovane compagno di scuola di J. cadendo dalle spalle di un terzo studente era rimesto infilzato nella scopa che lui stesso teneva in mano. “Per noi – ha dichiarato dopo la sentenza l’avvocato Stefano Bettiol, che difende il giovane – è un importante successo aver ottenuto il riconoscimento di colposità”.

“Non siamo prestanome della mafia”

“Non siamo prestanome della mafia”

Corriere delle Alpi – Edizione di Belluno del 10.02.2012.

I figli di “Lillo” Angelo Calatafimi rivogliono i loro beni indietro ed hanno impugnato davanti al collegio del tribunale, il provvedimento col quale si disponeva la confisca di immobili del valore complessivo di € 350.000,00 nella disponibilità del calabrese trapiantato a Trichiana, in cella dopo aver gambizzato, nel novembre del 2010, un ingegnere feltrino.

I familiari di Calatafimi, attraverso l’avvocato Stefano Bettiol, hanno depositato, nei giorni scorsi, in tribunale a Belluno, un’istanza con la quale si chiede un’apposita udienza per essere sentiti e dimostrare la loro legittima proprietà di almeno parte dei beni sequestrati. Durante l’udienza l’Avvocato Stefano Bettiol depositerà una memoria difensiva con allegate le distinte dei mutui bancari, i contratti d’affitto e i documenti di compravendite che proverebbero che, appunto, parte dei beni sequestrati ad Angelo “Lillo” Calatafimi, sarebbero frutto di sacrifici di anni di lavoro e non di proventi legati alla mafia.

Nel corso dell’udienza, fissata per la prossime settimana, non è escluso che l’avvocato Stefano Bettiol chieda ai giudici la nomina di un consulente che verifichi con la “lente di ingrandimento” le attività finanziarie dei familiari di Calatafimi in modo da dimostrare la legittimità dei beni intestati ai figli. Il Decreto Legislativo 159 del 2011 (il codice della Legge antimafia) permette infatti ai “terzi” che risultano proprietari o comproprietari di beni sequestrati a personaggi in odor di mafia di essere sentiti in tribunale, entro un mese dal momento del sequestro.

Consulenze a tutto campo e, per le imprese, comodi contratti forfetari annuali

Consulenze a tutto campo e, per le imprese, comodi contratti forfetari annuali

Report – Inserto speciale – Il Mondo – Edizione Triveneto novembre 2009

Strategicamente situato a pochi metri dalla Questura e dagli uffici giudiziari, lo studio dell’avvocato Stefano Bettiol mette a disposizione della clientela una vasta gamma di servizi che vanno dalla tradizionale assistenza legale alle attività di consulenza e dall’assistenza nella predisposizione e negoziazione dei contratti di impresa alle operazioni societarie e finanziarie.
“Il tratto saliente che caratterizza la nostra filosofia nei confronti del cliente – puntualizza lo stesso avvocato Bettiol – è la disponibilità al rapporto diretto, personale, continuativo. È una formula vincente, che utilizziamo con l’impresa come con il privato. Anche dal punto di vista del rapporto economico puntiamo tutto sulla massima trasparenza. Con le imprese, invece, la nostra politica è rivolta alla stipula di contratti forfetari basati su un canone fisso annuale a prescindere dalla quantità e qualità delle prestazioni richieste”.

Il luogo giusto per imparare a fare bene l’avvocato
Lo studio dell’avvocato Stefano Bettiol si occupa di separazioni e divorzi, recupero tutela del credito, eredità e successioni, diritto di famiglia, controversie condominiali, infortunistica stradale, risarcimento danni, contrattualistica, diritto commerciale, amministrativo e fallimentare, responsabilità medica, proprietà e diritti reali, assistenza nel processo penale.